Pranzi sempre fuori casa? Non riesci a seguire una dieta sana ed equilibrata?
Spesso chi è costretto a pranzare sempre fuori per lavoro arriva da me perché sente la necessità di regolarizzare la propria alimentazione, non soltanto per dimagrire. Perché magari mangiando sempre fuori e male la digestione diventa difficile, si hanno bruciori di stomaco e l’intestino diventa irritabile.
C’è chi mangia un panino alla scrivania davanti al pc. Chi mangia una barretta tra un cliente e l’altro alla cassa del supermercato, o chi si trova ad una tavola calda con i colleghi. Sulla dieta però c’è scritto di mangiare 70 grammi di pasta con verdure con un contorno di verdure. Come faccio?
Se la pasta la porto da casa si scuoce, e non va bene. Se la prendo al ristorante, è troppo condita. Bè, allora magari mangio giusto uno yogurt o un frutto. Ma anche questo, o ancor peggio saltare il pasto, è sbagliato. Perché saltando i pasti rallentiamo il nostro metabolismo, e anche perché rischiamo di mangiare troppo a cena, che invece dovrebbe essere il pasto più leggero della giornata. Una cena troppo abbondante può essere difficile da digerire, e può arrivare a rovinare la qualità del sonno. E tutto questo non è proprio “toccasana” per il nostro organismo e la nostra salute.
Chi invece viene principalmente per dimagrire, la prima cosa che mi chiede è proprio: “ma poi come faccio a seguire la dieta se tutti i giorni devo pranzare a lavoro?”.
Tutto si può fare. La dieta deve essere ovviamente strutturata e bilanciata tenendo conto anche delle abitudini e delle necessità di ognuno, e con qualche piccolo accorgimento si riesce anche a strutturare una dieta variata.
Ecco le tre regole da seguire per bilanciare correttamente la propria dieta se si mangia fuori per lavoro tutti i giorni
1. Non saltare il pasto
Non mangiando nulla o non mangiando abbastanza (ad esempio solo un frutto, o uno yogurt) si rischia a lungo andare di rallentare il proprio metabolismo, di avere cali di energia e di concentrazione. Oltretutto si arriva affamati a cena, quando una volta seduti a tavola ci si rilassa dopo una giornata lavorativa e spesso si ingeriscono più calorie del necessario, che si accumulano e non vengono smaltite.
2. Organizzarsi portando qualcosa da casa
Portate con voi sempre della frutta per fare degli spuntini e se possibile delle pietanze preparate a casa. Se avete possibilità di scaldare le vivande, potete portare un secondo di carne o pesce con un contorno abbondante di verdure, altrimenti potete optare per un piatto di bresaola o affettato di pollo o tacchino con dell’insalata, o per un’insalata fredda di cereali (orzo, avena o farro, ecc.) con verdure, alternando a volte con un panino.
3. Scegliere gli alimenti giusti
Va bene un panino ogni tanto, ma preparalo con del pane integrale con dentro qualche foglia di radicchio o lattuga e dell’affettato magro. Meglio un secondo piatto rispetto a un primo, la pasta cotta la mattina non mantiene le proprietà qualitative, nutrizionali ed organolettiche se consumata dopo 4-5 ore. La pasta scotta ha un indice glicemico più alto di quella al dente, è molto meno digeribile e provoca sonnolenza dopo il pasto, che non è l’ideale se ci si deve rimettere subito al lavoro. Se possibile consumare sempre un contorno di verdure cotte o insalata mista.
Altre regole per una corretta alimentazione
Le stesse regole valgono se si va al ristorante o in una tavola calda: il primo piatto è generalmente molto condito e di conseguenza più grasso di una fettina di carne alla piastra o una verdura lessata da condire sul momento. Vanno bene anche le opzioni insalatona (con insalata mista e tonno, o mozzarella, o pollo, ecc.) oppure piatto di bresaola, rucola e grana.
Vale sempre la regola di bere molta acqua, almeno un litro e mezzo al giorno, anche perché gli affettati, anche i più magri, sono molto salati e l’acqua aiuta a contrastare l’eccesso di sale. Prevedere se possibile sempre due spuntini con della frutta fresca, a metà mattina e metà pomeriggio: la frutta è ricca di acqua e fibre, ed è meglio in generale fare piccoli pasti più frequenti piuttosto che uno unico troppo abbondante.