Il Fico fa Bene

Il fico (Ficus carica varietà sativa) è conosciuto da migliaia di anni. Nella Bibbia, dopo l’albero dei frutti proibiti, è il primo albero citato, visto che Adamo ed Eva si coprirono proprio con le sue foglie. In Grecia era sacro a Dioniso: Platone ne consumava in quantità, tanto da essere definito “mangiatore di fichi”. A Roma, il fico era l’albero sacro insieme all’olivo e alla vite; proprio sotto una pianta di fico la lupa avrebbe allattato Romolo e Remo. I fichi secchi erano anche uno degli ingredienti caratteristici della cucina dell’antica Roma.

Oggi i frutti, detti siconi, di quest’albero delle Moraceae sono a torto sottovalutati, tanto che l’Italia, che appena cinquanta anni fa era il più grosso produttore mondiale, ora ne produce appena il 5%.

Al contrario di quanto si pensa comunemente, i fichi freschi non hanno un contenuto calorico eccessivo: 47 kcal per 100 gr, contro le 45 kcal della mela. Insieme alle banane e all’uva, è il frutto più ricco di zuccheri. Per questo è indicato per gli sportivi o per gli adolescenti, mentre è da consumare con cautela in caso di diabete o di sovrappeso.

I fichi contengono molte fibre, sono utili per problemi di stitichezza e per la prevenzione di varie malattie. Sono adatti ai bambini, anche sotto forma di marmellate o composte. Contengono anche piccole quantità di vitamine e minerali, soprattutto il potassio.

Non possiamo dimenticare, poi, i fichi secchi. Sono un alimento ricco di calorie (242 kcal per 100 gr), con elevate quantità di fibre, calcio, ferro, potassio e fosforo. Sono comodi come energetico per gli sportivi o durante un’escursione in montagna, al posto delle più reclamizzate (e costose!) barrette. A mezza strada tra cucina ed erboristeria c’è il decotto di fichi secchi, utile per il mal di gola e per le infiammazioni dell’apparato respiratorio, per la gastrite e la colite.

I fichi freschi sono un frutto abbastanza delicato per cui è bene acquistarli e consumarli entro breve tempo, facendo attenzione al trasporto. In Italia ci sono tante varietà diverse, a polpa bianca o rossa, in parte quasi scomparse. Alcune eccezioni sono ad esempio il fico bianco del Cilento DOP e i fichi di San Mango, in Campania, o il fico dottato cosentino. I nomi delle varietà tradizionali sono suggestivi: albo, brianzolo, brogiotto nero, dottato, portoghese e il fico di tre volte, così chiamato perché produce tre tipi diversi di fichi in periodi successivi.

I fichi sono una pianta di facile coltivazione per cui sono consigliati per l’agricoltore amatoriale, anche perché si prestano bene alla conservazione casalinga, secchi, in marmellate ecc. Esistono perfino delle varietà nane, adatte anche alla coltivazione in vaso.

I fichi sono ottimi a colazione o a merenda, magari con una fetta di pane: delizioso è l’antipasto di prosciutto e fichi. I fichi secchi sono, al contrario, un alimento a tutti gli effetti, da inserire ad esempio a merenda: pane e fichi secchi era un tradizionale spuntino contadino. I fichi secchi sono molto usati in dolci e conserve, come quelli sotto miele di Sorrento. Non ci crederete, ma servono anche per fare un salume, il lonzino di fichi marchigiano, che è in realtà un antico dolce a forma di piccolo salame.